lundi 15 mars 2010
Il Galeone
"Siamo la ciurma anemica d'una galera infame
su cui ratta la morte miete per lenta fame.
Mai orizzonti limpidi schiude la nostra aurora,
e sulla tolda squallida urla la scolta ognora.
I nostri dì si involano fra fetide carene,
siam magri, smunti, schiavi stretti in ferro catene.
Sorge sul mar la luna, ruotan le stelle in cielo,
ma sulle nostre luci steso è un funereo velo.
Torme di schiavi adusti chini a gemer sul remo
spezziam queste catene o chini a remar morremo!
Cos'è gementi schiavi questo remar remare?
Meglio morir tra i flutti sul biancheggiar del mare.
Remiam finché la nave si schianti sui frangenti,
alte le rossonere fra il sibilar dei venti!
E sia pietosa coltrice l'onda spumosa e ria,
ma sorga un dì sui martiri il sol dell'anarchia.
Su schiavi all'armi all'armi! L'onda gorgoglia e sale,
tuoni baleni e fulmini sul galeon fatale.
Su schiavi all'armi all'armi!
Pugnam col braccio forte!
Giuriam giuriam giustizia!
O libertà o morte!
Giuriam giuriam giustizia!
O libertà o morte!"